80 progetti candidati, 7 giurati, 12 opere finaliste in 3 categorie
progettuali: sono questi i numeri della seconda edizione del Wood Architecture Prize by Klimahouse, istituito da Fiera Bolzano in collaborazione con il Politecnico di
Torino, lo Iuav di Venezia e PFEC Italia.
Promuovere la ricerca di processi progettuali e costruttivi incentrati sul
legno che rispondano ai criteri internazionali imposti dalle pressanti sfide
climatiche e di sostenibilità ambientale.
È questo l’ambizioso obiettivo del Wood Architecture Prize, il primo premio
sull’architettura in legno in Italia che mira a valorizzare le molteplici
potenzialità di questo materiale naturale estremamente versatile. Durante
la seconda giornata della 19esima edizione di Klimahouse, che torna a Fiera
Bolzano dal 31 gennaio al 3 febbraio, saranno annunciati i progetti vincitori
nelle 3 categorie.
Secondo le stime[1] più
recenti, solo in Europa gli edifici rappresentano il 40% del consumo energetico
e circa un terzo delle emissioni di gas a effetto serra, contribuendo
direttamente alla produzione del 33% delle emissioni globali di CO2. In questo
contesto, l’edilizia in legno ricopre un ruolo di cruciale importanza per rispondere
concretamente alle sfide ambientali e accelerare il processo di transizione
energetica a livello nazionale e internazionale. Grazie al basso impatto
ambientale, il legno e il suo utilizzo in ambito costruttivo può contribuire in
maniera determinante a ridurre le emissioni di CO2 e a promuovere un settore
edilizio più sostenibile nel lungo termine.
Non sorprende, quindi, che a livello globale si stiano diffondendo varie
filosofie costruttive e progettuali, tutte incentrate sulla promozione
dell'impiego del legno. Klimahouse 2024,
sarà l‘occasione per approfondire questo tema di grande attualità e
delineare lo stato del settore anche al di fuori dei confini nazionali durante
l’annuale incontro che accoglierà la cerimonia di premiazione della seconda edizione del Wood
Architecture Prize.
I 12 finalisti delle tre categorie - privata, pubblica e temporanea, a
cui si aggiunge una menzione speciale trasversale per un progetto realizzato da
progettisti under 35 - conosceranno il verdetto finale in occasione della cerimonia ufficiale di premiazione che avrà luogo giovedì 1 febbraio alle ore 15 presso il Klimahouse Stage.
La manifestazione internazionale sul risanamento, la sostenibilità e
l'efficienza energetica in edilizia sarà l’occasione per scoprire gli
architetti di spicco che hanno plasmato progetti in legno di ultima generazione,
trasformando le necessità costruttive in autentiche espressioni d’avanguardia mirate
a promuovere il cambiamento green del settore. Esattamente come quelli che adesso
si contenderanno in finale l’ambito Wood Architecture Prize 2024:
- Arch. Cesare Querci, Studio Mixtura con A.I.D.I. - Accoglienza in dispensa, un padiglione per la distribuzione solidale di generi alimentari a
famiglie e persone bisognose situato nel comune di Terlizzi, in Puglia. L’edificio
ospita al suo interno un magazzino per lo stoccaggio dei prodotti alimentari,
una cella frigorifera, un punto di distribuzione, un ufficio dedicato
all’ascolto, servizi igienici e un drive-trough per la distribuzione di
alimenti.
- Arch. Marta Baretti, Arbau studio con Ampliamenti edifici terapeutici a
Forte Rossarol, struttura votata alla cura delle dipendenze, ospitata nell’area
monumentale di Forte Rossarol, ex zona militare, ormai abbandonata, in
provincia di Venezia, in cui convivono realtà terapeutiche e di accoglienza, in
concessione ad una cooperativa sociale. Nel 2013 un processo multidisciplinare
che ha interessato undici edifici nati come deposito di munizioni, ha portato
alla rigenerazione degli spazi e alla valorizzazione del metodo di cura,
aprendo una ricerca sulla relazione tra neuroscienze e architettura. Il
progetto è proseguito negli anni in funzione delle nuove esigenze, fino alle
ultime realizzazioni completate nel 2021.
- Arch. Dario Castellino, studio omonimo con Buen Retiro, una
casa-rifugio nata dalla volontà del progettista di far rinascere un luogo un
tempo teatro di vita contadina, adeguandolo alle mutate esigenze. È il
risultato del recupero e dell’ampliamento di un antico rudere in pietra, immerso
nei boschi di Roccasparvera, in provincia di Cuneo.
- Arch. Camilla De Camilli, studio omonimo con Casa del Custode, originariamente concepita come guardiania per una fondazione senza scopo
di lucro, con sede in una villa seicentesca, la struttura in seguito è staat
convertita in spazio di socializzazione riabilitativa per utenti affetti da
disturbi dell’alimentazione.
- Arch. Alberto Giobbi, OUTSTUDIO Architetture con Casa Zero,
riqualificazione funzionale di un fienile della seconda metà dell’Ottocento in
stato d’abbandono, situato nel comune di Ovindoli (AQ. È il primo esempio, in
assoluto in Italia, di una classificazione energetica B in un edificio sito in
un centro storico, mantenendo la preesistenza in pietra locale.
- Arch. Antonio De Rossi, DAD - Politecnico di Torino e Studio Luisella Dutto con Mizoun de la Villo - Casa alpina
del Welfare un piccolo edificio pubblico che ospita un progetto pedagogico sperimentale
per bambini da 1 a 3 anni, l’ambulatorio medico con annessi spazi per il
wellness e i trattamenti di fisioterapia, un laboratorio artigianale di
pasticceria-panetteria condotto da una coppia di giovani e gli archivi
comunali. Si tratta di uno degli ultimi tasselli di un progetto di
infrastrutturazione del luogo – Ostana, ai piedi del Monviso, diventato
recentemente simbolo dei processi di rigenerazione delle aree interne e montane
– incentrato sul welfare.
- Arch. Enrico Molteni, studio omonimo con Polo educativo inclusivo e
innovativo, un edificio educativo, collocato a Parma, che riunisce due differenti
programmi funzionali. L'idea pedagogica è fortemente innovativa, sia
nell'integrazione tra una scuola pubblica e una privata, sia nella continuità
educativa a soggetti diversi, così come nell'idea di inserire il nuovo polo
all'interno di un campus universitario. Si tratta di un esempio unico in
Italia, socialmente e culturalmente avanzato.
- Arch. Lukas Tammerle, Senoner Tammerle Architetti con Rifugio Passo Santner, ristrutturazione e ampliamento del rifugio Passo Santner a 2.730 m, sul
Catinaccio: un’opera che cerca, in vari modi, di essere una risposta ovvia e
sicura alla sfida costruttiva in gioco, vista la particolarità del contesto
paesaggistico in cui si colloca.
- Arch. Filippo Taidelli, studio omonimo con Roberto Rocca Innovation Building, la nuova sede del corso di Laurea in Medicina e Ingegneria Biomedica di
Milano, nata dalla collaborazione tra Humanitas University e il Politecnico di
Milano. L’idea progettuale si configura come un "hangar della
conoscenza" che, come un padiglione industriale dalle ampie campate in
legno lamellare e solai in cemento a vista, sia in grado di garantire una
grande flessibilità nel sviluppare nuove configurazioni spaziali.
- Arch. Michaela Wolf, studio Bergmeisterwolf con Scissione - Casa EM, un esercizio virtuosistico su una casa privata a Tires (Bz), destinata a
una committenza che gioca con la tradizione, i dettagli particolari e la
materialità.
- Arch. Federico Robbiano, studio llabb architettura con The Hermitage, uno spazio di contemplazione e di riflessione totalmente off-grid, che si
staglia sulla valle selvaggia di Bobbio (PC), caratterizzato da semplicità
costruttiva, minimo impatto sul territorio e utilizzo di materiali naturali
facilmente reperibili localmente.
- Arch. Jimmi Pianezzola, studio omonimo con Villa 3 (Strawbale), una piccola dimora suburbana vicino a Vicenza, ironicamente progettata
sul modello di un'antica villa rinascimentale e costruita con materiali
ecologici (legno, paglia, calce, argilla).
A decretare i vincitori, sarà
un comitato scientifico d'eccezione presieduto dall’ Arch. Manuel Benedikter
dell’omonimo Studio e composto dall’ Arch. Sandy Attia dello Studio MoDus Architects,
dal Prof. Guido Callegari del Politecnico di Torino, dall’Arch. Mauro Frate
dello Studio MFA Architects e Professore Iuav, dall Professor Roberto Gargiani
dell’EPFL Ecole Polytechnique di Losanna, dal Prof. Paolo Simeone del
Politecnico di Torino e da Luca Gibello, Direttore de Il Giornale dell’Architettura.
[1] Agenzia internazionale per l’energia (AIE), 2022, Relazione sugli edifici