Nel post raccolta, per incrementare la shelf-life di un frutto, c'è una strategia green che riduce le malattie fungine e, per le pomacee, ha l'importante funzione di minimizzare il riscaldo superficiale. Stiamo parlando della termoterapia, cioè dell'applicazione del calore tramite un vettore, ad esempio acqua calda, ai prodotti vegetali per eliminare i patogeni prima della conservazione in cella o della commercializzazione. Xeda International, attraverso la propria filiale Italiana Cedax, da oltre 15 anni lavora su questo fronte e ha sviluppato tecnologie e messo a punto protocolli dedicati a pomacee, drupacee e agrumi; oltre a prodotti naturali che migliorano l'effetto del trattamento termoterapico. La termoterapia, infatti, può essere combinata con l’applicazione di altri principi attivi - di origine naturale o sintetica - per ottimizzare l’azione di contenimento dei patogeni e allungare così la vita dei frutti, minimizzando gli scarti e incrementando il valore della produzione ortofrutticola. La temperatura dell'acqua e il tempo di contatto, variano a seconda della specie che si deve trattare, ad esempio per le mele si usa acqua a 50-52°C per circa un minuto e mezzo; ma il funzionamento dei macchinari, HydroHeat 3 e la Vasca per Termoterapia è sempre lo stesso. La termoterapia sterilizza il frutto e ha un importante effetto di sanificazione. Gli stessi macchinari hanno anche la funzione di ridurre il riscaldo superficiale delle pere e delle mele, in sostituzione delle sostanze tradizionali come la difenilammina e l’etossichina, che sono state recentemente proibite dall’Unione Europea. Cedax ha creato protocolli ad hoc per il trattamento di ogni singola varietà.
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